Le Origini

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La ciclostorica La Vinaria nasce nel 2016 da un’idea di un gruppo di cicloamatori appartenenti al G.S. Cicli Carube.

Subito sposata dai sindaci di Montecarlo Porcari e Capannori, la Vinaria prende il nome da “La Via Vinaria”, una manifestazione vinicola che vede l’apertura delle fattorie per la degustazione del vino. Inizialmente una 3 giorni di eventi con base a Montecarlo, si è poi trasformata in una 2 giorni con logistica a Capannori.

La Vinaria è pensata non come gara agonistica, ma per chi vuol fondere passione, divertimento, natura e paesaggio avendo come scopo il pedalare in compagnia e il buon cibo. La Vinaria è aperta a tutti, si partecipa con bici da corsa antecedente al 1987 che abbia puntali e cinghietti, filo dei freni esterni al manubrio e leve del cambio sul tubo obliquo; l’abbigliamento, ovviamente, deve essere consono alla manifestazione.

Due sono i percorsi, “il divino” di 43 chilometri fatto per ciclisti che vogliono godere dei paesaggi e degli ottimi ristori lungo il percorso, e “l’intrepido” di 78 chilometri, per gli avventurosi che non hanno paura delle salite e vogliono vedere un panorama mozzafiato dalla catena montuosa capannorese e visitare luoghi come la “quercia delle streghe” dove la leggenda narra che ci sia stato impiccato Pinocchio.

In entrambe i percorsi, oltre ai numerosi e ottimi ristori, la partenza e l’arrivo sono dallo storico Mercato di Marlia. Uno dei tanti ristori lungo il percorso, è presso il parco di una villa cinquecentesca “Villa La Badiola” antica residenza dei signori Arnolfini, circondata dai suoi vigneti e uliveti, subito al di sotto della “Specola” un osservatorio astronomico voluto da Paolina Bonaparte.

Si prosegue alla volta di Valgiano e Tofori dove, sulla terrazza panoramica si consuma un altro ristoro; è la volta poi di Porcari in piazza Orsi dove si possono riposare e rifocillarsi, infine alla chiesa di Segromigno in Monte, l’ultimo pit-stop prima dell’arrivo.

La Vinaria è organizzata dal G.S. Cicli Carube con il patrocinio dei comuni di Capannori, Porcari e Lucca, già perché i percorsi, oltre che nelle vigne, transitano sulle monumentali e storiche “Mura di Lucca”.

Per usare una frase televisiva, “alla Vinaria gli orologi ce li togliamo, perché anziché controllarlo il tempo… ce lo godiamo”.